Per la rubrica Favole dal Mondo, ci
spostiamo oggi in Arabia Saudita, dove la giovane e bella Amina è
alle prese con un vaso fatato...
C'erano una volta tre sorelle, abili filatrici di lino. Un bel giorno la più giovane, Amina, acquistò al mercato un vaso di alabastro, facendo saltare su tutte le furie le sorelle, che l'accusarono di spendere denaro inutilmente. Ma il vaso era fatato, infatti qualunque desiderio la fanciulla chiedesse, lui lo realizzava. Amina però temeva che le sorelle, spinte dalla gelosia, glielo rubassero, e così fingeva di vivere di quello che le passavano loro, dei loro avanzi, e di vestirsi con i loro abiti dismessi.
Un giorno a Corte fu organizzata una grande festa e vennero invitate anche le tre sorelle, povere sì, ma di nobile stirpe e bella presenza. Le due sorelle maggiori si prepararono al meglio e andarono a palazzo, lasciando la più piccola a casa. Quando furono uscite, Amina chiese al vaso d'alabastro un lussuoso vestito e dei bellissimi gioielli scintillanti. Così agghindata, andò a palazzo, dove nessuno la riconobbe, nemmeno le sorelle, e conquistò tutti con la sua bellezza.
Quando la festa volse al termine, Amina fuggì via, ma nella fretta perse un bracciale di diamanti, che cadde nel secchio dove si abbeveravano i cavalli del re. La mattina seguente, quando gli animali andarono a bere, nessuno di loro volle avvicinarsi al secchio, spaventati dal riverbero del bracciale. La bellezza del gioiello colpì il figlio del re, il quale disse al padre che voleva assolutamente sposare la donna alla quale apparteneva lo splendido bracciale. Ci vollero due mesi per trovare la fortunata proprietaria, Amina, al cui polso il bracciale calzò alla perfezione.
La data delle nozze fu dunque fissata, ma la sera prima le sorelle di Amina, gelose, vollero pettinarla, mettendole tra i capelli degli spilloni stregati, a forma di piuma. Quando l'acconciatura magica fu terminata e l'ultima piuma conficcata, la fanciulla si trasformò in una cicogna e fuggì via dalla finestra.
Tutti i giorni la povera Amina andava ad appollaiarsi sull'albero di fronte alla finestra del principe e lo osservava tristemente. Per fortuna la maga di Corte, incaricata di curare le pene d'amore del ragazzo, riconobbe l'acconciatura sul capo della cicogna, quindi la catturò, tolse con delicatezza le spille e, quando estrasse l'ultima, Amina riacquistò le sue sembianze. Finalmente i due innamorati poterono convolare a nozze e la bella e buona Amina perdonò le sorelle, offrendo loro dote e marito.
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