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25 ottobre 2014

FAVOLE DAL MONDO: Il bambino d'oro e il bambino d'argento

La favola di oggi arriva dal Mali, e ci porta molto molto lontano, in un regno magico al di là delle nuvole...

Tanto tempo fa, in una dimora al di là delle nuvole, viveva il potente Niame. mago del cielo. Un giorno l'uomo decise di prendere moglie; invitò quindi quattro tra le più belle ragazze del regno, per scegliere la sua sposa.

“Cosa faresti per me se io ti sposassi?”, chiese Niame ad ogni ragazza.
Acoco, la prima, rispose: “Terrei pulita la tua dimora, e governerei la casa”. La seconda dichiarò: “Cucinerei per te le pietanze migliori”. La terza, invece, disse: “Filerei il cotone e andrei al pozzo ad attingere l'acqua”. L'ultima, infine, dichiarò: “Io, Niame, ti darei un figlio tutto d'oro”.

Colpito dalla risposta, Niame scelse come sposa la quarta ragazza, destando l'ira e la gelosia di Acoco. Quest'ultima, però, riuscì a farsi nominare dama di compagnia della regina, un'ottima posizione per tramare alle sue spalle.

Il tempo passava veloce lassù tra le nuvole, e a pochi giorni dalla nascita del tanto atteso bambino d'oro, Niame dovette partire per un lungo viaggio. Di lì a poco la regina diede alla luce due bellissimi gemelli: uno tutto d'oro e l'altro tutto d'argento.

Accecata dalla gelosia, la perfida Acoco, approfittò dell'assenza del mago per rapire i due bambini. Li sistemò in un cesto e lo portò in mezzo al bosco, lasciandolo nel tronco vuoto di un albero. Tornata a palazzo, mise nella culla, al posto dei bimbi, due orribili ranocchi.

Niame non vedeva l'ora di ammirare i preziosi gemelli, così, non appena arrivò, corse nella stanza dei figli. Quando l'uomo vide le due bestie, tale fu il suo orrore, che quasi impazzì di rabbia, e adirato ordinò l'esilio della regina, la quale fu spedita in una capanna solitaria ai confini del regno.

Intanto il destino volle che un cacciatore passasse vicino all'albero dove Acoco aveva nascosto il cesto. L'uomo vide un luccichio e incuriosito si avvicinò. “Cosa sarà mai?”, si chiese. “Siamo figli di Niame, il mago del cielo”, sentì rispondere. Il cacciatore aprì il cesto e vide i due bambini, rimanendo a bocca aperta dinanzi al loro splendore.

L'uomo era di buon cuore, e nonostante fosse povero decise di portare a casa i gemelli, allevandoli con l'amore di un padre.
I due bambini crescevano buoni e ubbidienti, e grazie alla polvere d'oro e d'argento che cadeva dai loro corpi, garantirono la ricchezza all'uomo che li aveva salvati.

Quest'ultimo, un giorno, sentì raccontare da alcuni cacciatori la storia di due gemelli scomparsi, figli del re. A malincuore, decise di raccontare tutto ai ragazzi e di restituirli ai loro genitori.
Giunto al castello, si recò dal re, desideroso di mostrargli le abilità dei fratelli.
Il ragazzo d'oro iniziò a cantare con voce angelica, narrando le sue vicende: la promessa della mamma, la perfidia di Acoco e la bontà del cacciatore.

Niame, stupito e commosso, riconobbe i figli e corse ad abbracciarli. Subito fece richiamare la regina dall'esilio, riunendo la famiglia. Andò poi da Acoco, che per punizione fu trasformata in una gallina. Infine lodò il buon cacciatore, ricoprendolo di doni.

Ancora oggi si dice che i figli di Niame vadano a fare il bagno nel grande fiume che scorre al di là delle nuvole, e che di tanto in tanto un po' della loro polvere d'oro e d'argento arrivi fino a noi, rendendo ricchi coloro che la trovano.

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